25/09/2013
MERCATO, ITALIA CONDIZIONATA DALLA POLITICA:
ACEA RISPONDE, DATI ALLARMANTI MA..
Se a Marzo si registravano cali su continui cali di immatricolazioni, la situazione attuale è si attenuata, ma è ancora allarme demotorizzazione e non solo.
I dati diffusi oggi dall’ACEA sull’andamento delle immatricolazioni di nuove autovetture in Europa confermano un panorama negativo per l’Italia. Nel commentare i dati odierni Federauto sottolinea come l'Italia, fra i grandi mercati europei, è uno di quelli che soffre di più. "L'economia reale, di cui il mercato degli autoveicoli è la principale cartina di tornasole, non mente: l'Italia arranca e non si intravede una via d'uscita a breve termine", commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i brand commercializzati in Italia. Pavan Bernacchi rimarca come i contatti con il Governo sono in corso "ma attendiamo un gesto concreto di attenzione. Servono dei
provvedimenti tangibili come si è fatto per l'edilizia, la nautica, gli elettrodomestici. In questo senso accogliamo positivamente le dichiarazioni rilasciate a Missione Mobilità dal Vice Ministro dell’Economia, Luigi Casero, e dal presidente della Commissione Finanze alla Camera, Daniele Capezzone, in favore di interventi per la soppressione della tassa sulle auto di lusso e per la diminuzione della pressione fiscale sugli automobilisti".
"Il mondo politico sembra stia facendo del proprio meglio - aggiunge Cesare De Lorenzi, vicepresidente di Federauto - ma il Paese ha bisogno di risposte immediate che facciano ripartire i consumi interni, che rilancino le aziende, le uniche che possono dare lavoro, occupazione, dignità ai lavoratori". La filiera dell'automotive in Italia occupa 1.200.000 addetti fatturando l'11,4% del Pil e partecipa al gettito fiscale complessivo per il 16,6%.(ricordiamo che su 800 miliardi di gettito fiscale solo un sicuro 2% viene reinvestito sostiene il giornalista tedesco Udo Gumpel).
Ma la realtà sta anche nella sfiducia registrata dal potenziale acquirente che non crede più nell'auto se non come falso investimento e non si avvicina nemmeno minimamente a idee quali il Leasing, il noleggio e/o altre forme di finanziamento agevolato, "diciamocelo" il cliente è sfiduciato ed i prezzi offerti dal mercato Italiano, in cui la pressione fiscale è ai massimi storici, certamente non lo incoraggiano.
Fonti:
finanza.com
Auote
Alberto R. Caramazza 2013 ©
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